Pubblicazione: 24.03.2020 - Raffaele Graziano Flore .
Aplidin, farmaco antitumorale contro Coronavirus? Ottimi risultati da una prima sperimentazione in Spagna: “Usato su alcuni pazienti e il virus è sparito”.
Aplidin, un farmaco antitumorale contro il Coronavirus (Rai, 2020).
Coronavirus, una nuova speranza nella affannosa ricerca di tutta la comunità scientifica mondiale di un vaccino, o quantomeno di una cura o un farmaco utile nell’attesa del vaccino stesso (che non avrà certo tempi brevi), potrebbe arrivare dalla Spagna. Infatti nelle ultime settimane nel Paese iberico, in cui l’esplosione di nuovi focolai di infezione da CoVid-19 si fa sempre più grave, si sta testando anche se solo in vitro l’efficacia dell’Aplidin, un farmaco antitumorale che secondo Luis Mora Capitan avrebbe ottenuto finora ottimi risultati: “L’abbiamo iniettato nelle cellule umane infettate dal virus e questo è sparito” ha spiegato in una intervista concessa al Tg2 (qui il servizio completo) dal direttore generale di Pharma Mar: l’Aplidin è infatti un farmaco ottenuto da un invertebrato marino e da anni viene somministrato come cura antitumorale: a svilupparlo è questa azienda farmaceutica di Madrid che non a caso ne conosceva da tempo la sua funzione antivirale.
APLIDIN, FARMACO ANTITUMORALE CONTRO IL CORONAVIRUS? .
A detta di Luis Mora Capitan se i prossimi risultati dovessero essere positivi si potrebbe cominciare a pensare di aver trovato una prima cura: questo composto è stato testato sul CoVid-19 ma per il momento la prudenza non è mai troppa ma, come spiega ancora il direttore di Pharma Mar, il fatto che i test in vitro eseguiti finora siano stati avvalorati dal Centro Nazionale di Biotecnologie conforta molto. Inoltre proprio il fatto che l’Aplidin sia stato già testato ampiamento sull’uomo potrebbe ridurre notevolmente gli eventuali tempi di una sua distribuzione sul mercato, anche perché la sicurezza del farmaco è oramai acclarata. “Entro una settimana potrebbe essere finito e intanto abbiamo già avuto dei contatti con l’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco, NdR)” ha concluso Mora, mostrando un certo ottimismo in questa direzione.